La Sagra della porchetta Italica di Campli nata nel lontano 1964, è la prima sagra gastronomica più antica d'Abruzzo, annoverata fra le prime in Italia dopo quella del tartufo di Alba. Fu ideata dal giornalista Fernando Aurini e dallo studioso Giammario Sgattoni , nonchè dall'Arcidiacono di allora Don Antonio Mazzitti che appena arrivato a in parrocchia a Campli, cercò di riportare la Festa Patronale del 8 settembre, dedicata alla Madonna Immacolata Concezione, sui canoni essenziali e religiosi. In un tavolo di mediazione il Sindaco di allora, Ubaldo Scevola convocò gli ideatori della manifestazione unitamente all’associazione pro-loco dando così inizio ad un evento unico nel suo genere. La porchetta di Campli ha origini antichissime, preparata sin dai tempi dei Pretuzi - come dimostrano i resti di maiali arrostiti rinvenuti nella Necropoli di Campovalano - la sua produzione e commercializzazione era disciplinata già negli Statuti comunali del 1578.
Dal 1964 ad oggi, fatta eccezione per alcune edizioni saltate intorno agli anni ’70, sua maestà la porchetta italica di Campli gareggia in una sorta di olimpiade del gusto. Ogni anno viene eletto, tra i partecipanti alla gara, il miglior maestro porchettaio dell'anno. Durante le serate della manifestazione, vengono prelevati a sorpresa tutte le parti arrostite del “divin porcello” e sottoposte a degustazione, in abbinamento a verdure locali, vino del territorio e l’immancabile gassosa di Campli. Le giurie di esperti che si alternano ogni sera, si riuniscono in un ristorante del centro storico per giudicare la qualità delle carni, la cottura, la speziatura e sapidità e, particolare fondamentale, la consistenza della crosta che deve risultare croccante ma non vitrea, saporita ma non amara, dorata ma non bruciacchiata, asciutta al palato, insomma una vera leccornia.
La porchetta di Campli si distingue da tutte le altre porchette del centro Italia per la speziatura delle carni e la lavorazione artigianale.
I maestri porchettai affiancati da aiutanti e famigliari svolgono un meticoloso e lungo lavoro per preparare la porchetta, soprattutto nella settimana della sagra. L’unicità della lavorazione artigianale, inizia dalla selezione delle carni del maiale che non deve pesare piu di 100 kg; si parte dissossando il maiale, segue la salaggione ed il riposo; poi avviene la legatura manuale seguita da un’antichissima tecnica di sbollentatura, con erbe e spezie dei vicini Monti Gemelli; ed infinela la lenta cottura, rigorosamente al forno a legna. Tutti i segreti sono custoditi nelle sapienti mani artigiane che differenziano la porchetta di Campli da tutte le altre tipologie di questo antico cibo, definito oggi “di strada” e che si prepara in molte regioni d’Italia, ognuna seguendo specificità territoriali e tradizionali.
Ecco perchè non si può dire che le porchette sono tutte uguali.
La Sagra della porchetta italica di Campli, grazie all’operato volontario dell’Associazione Pro-loco Città di Campli, si svolge ogni anno, durante la settimana che segue il ferragosto; diversi sono gli appuntamenti collaterali di musica, cultura e sport che arrichiscono una delle kermesse estive più frequentate della provincia teramana.
Il sito ufficiale della Sagra della porchetta Italica di Campli è: www.sagradellaporchettaitalica.com
Dal 2020 la “Sagra della Porchetta italica” di Campli, l’evento gastronomico più antico d’Abruzzo, nonché uno degli eventi estivi che meglio caratterizzano l’intera regione, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di "Sagra di Qualità" rilasciato dall’UNPLI.
Il merito di aver dato nuovo lustro ad un evento che celebra una tradizione gastronomica di origini antichissime, documentate già negli Statuti Comunali rinnovati nel 1575 per opera di Margarita D’Austria, va all’Associazione Pro Loco Città di Campli, alla collaborazione del Comune e ai maestri porchettai che dal 1964 ad oggi si sfidano per ottenere il titolo di miglior maestro porchettaio dell’anno.