I prodotti tipici del territorio
La posizione collinare, il clima mite e arieggiato, il legame con le tradizioni del passato costituiscono per il territorio di Campli un forziere di materie prime eccellenti. Sapiente maestria e antiche ricette tramandate da generazioni e spesso custodite gelosamente come una sorta di tesoro, evocano ricordi, profumi, sensazioni che resistono al logorio del tempo, trasformandosi in prodotti artigianali dal gusto unico.
La porchetta italica di Campli è il prodotto principe della tavola. Ha origini antichissime, come dimostrano i resti delle ossa di maiale rinvenuti nella Necropoli di Campovalano. La produzione e commercializzazione della porchetta camplese era disciplinata già negli statuti comunali del 1578. Si distingue per la speziatura delle carni, la lavorazione artigianale e la lenta cottura nel forno a legna.
Nero pregiato, moscato, bianco, uncinato o scorzone, il tartufo della Laga, è raccolto in quantità nel nostro territorio, viene impiegato per condire primi e secondi piatti dal profumo inebriante.
Innumerevoli sono i prodotti latteo-caseari: dal pungente formaggio pecorino, ai più amabili formaggi di mucca, le mozzarelle classiche e di bufala, i formaggi speziati al peperoncino o al tartufo. Ricca è variegata è la trasformazione delle carni di maiale in insaccati, dalle salsicce, ai salsicciotti classici o aromatizzati con vino montepulciano e tartufo, dalle lonze e ai prosciutti fatti stagionare in arieggiate cantine di montagna.
A tavola
Tra la varietà dei primi piatti della cucina tradizionale vanno assaggiati il timballo (o, come viene chiamato ancora dalle nostre nonne, il pasticcio), le scrippelle ‘mbusse, gli spaghetti alla chitarra con le pallottine, le fregnacce, le pappardelle ai funghi e tartufo, i ravioli dolci di ricotta di pecora e la propiziatoria minestra di verdure e legumi del primo maggio: le virtù.
I secondi piatti della tradizione hanno come protagonista le carni arrostite: non solo porchetta calda con crosta per imbottire i fragranti panini, ma anche carni di agnello alla brace, i polli ruspanti allevati all’aperto, gli arrosti di vitello e di castrato rigorosamente cotti nel forno a legna.
La vicinanza con la costa e il ricordo dell’antica pratica della vendita del ghiaccio dei “nevaroli” di Battaglia ai pescatori dell’Adriatico conservano il tradizionale menù del venerdì a base di pesce, che è possibile degustare nei ristoranti e nelle trattorie del territorio.
La preparazione dei dolci tipici, così come quella di alcuni piatti tradizionali, segue il ritmo delle ricorrenze religiose e civili: tra i più famosi ricordiamo la torta tradizionale dei giorni di festa (chiamata pizza dogge), il bauletto farnese (che ricorda il parrozzo abruzzese), le crostate di ricotta aromatizzata o di marmellata di uve di montepulciano, i taralli lessi glassati, le spianate di Pasqua ed una innumerevole varietà di dolcetti con frutta secca.
Ad innaffiare i sapori della tradizione ci pensano i vini tipici prodotti sulle colline di Campli, come la passerina, il pecorino, il cerasuolo, il montepulciano d’Abruzzo. Per l’abbinamento ai dolci è immancabile il vino cotto, realizzato come un tempo in grossi caldai di rame. Per favorire la digestione, diversi sono i liquori di produzione locale: genziana, anice stellato, ratafià e amaro del camplese. E va assaggiata, dopo un pranzo tradizionale o per accompagnare una merenda, l’insostituibile gassosa di Campli, bibita analcolica prodotta nel territorio dagli anni ‘60, fresca e dissetante. Infine il condimento: profumato, rotondo, caratterizzato da un colore verde brillante che arrichisce ogni pietanza, definito l’oro delle colline: l’olio extravergine di oliva.