Il Vicolo del Bacio è nato dall’idea di una negoziante di Campli, Simonetta Dell’Atti, la quale, dopo il terremoto del 30 ottobre del 2016, ha dovuto trasferire il suo laboratorio “Cucilandia” proprio in quel vicolo, poiché il suo precedente negozio era stato reso inagibile dal terremoto.
Dopo il suo trasferimento, le persone che si recavano nel suo laboratorio, si fermavano per raccontare e ricordare insieme quel terribile giorno in cui tutto iniziò a tremare all’improvviso. In particolare, ci fu’ una giovane coppia che condivise con Simonetta il racconto di quel fatidico giorno: i due fidanzati si erano recati a Campli molto presto per fare compere nell’abituale mercato domenicale quando, alle 7:36, mentre si recavano verso la loro automobile, Campli venne colpita da quella forte scossa di terremoto. I due giovani, in preda al panico, decisero di rifugiarsi sotto gli archi di un vecchio edificio sperando di essere al riparo.
L’edificio in questione è proprio il luogo che oggi ospita il laboratorio di Simonetta, così, da questa storia, nacque l’idea di chiamare quel particolare posto “Il Vicolo del bacio”, un vicolo che ha protetto una giovane coppia di innamorati spaventata e spersa lungo le vie di Campli durante un terribile terremoto.
Il vicolo è stato decorato da Simonetta usando materiali di riciclo, ed ha suscitato un grandissimo interesse da parte di turisti e visitatori, i quali si recano a Campli anche solo per potersi scambiare un bacio sotto il famoso arco che ha tenuto al sicuro la giovane coppia.
In questo periodo di pandemia, il Vicolo del bacio è un messaggio di positività e ripresa, poiché non basta una mascherina per toglierci la voglia di amare.