Tra Campli ed Castelnuovo sorge l’Ex Convento di S. Onofrio; nessun resto della chiesa. Citato per la prima volta in una antico documento del 1274. Nel 1390 fu edificato un ospedale annesso al complesso monastico. La fondazione del convento risale al 1489-1510 e tra il 1614 ed il 1620 venne elevato al grado di “Badia”. L’ospedale era stato costruito dagli Agostiniani per assistere gli ammalati poveri ed accogliere i pellegrini. I frati dell’omonimo monastero della frazione di Cesenà lo eressero grazie ad alcune donazioni e lasciti testamentari. Papa Innocenzo VIII con bolla pontificia del 20 ottobre 1489 soppresse il cenobio ed il titolo priorale del convento di Cesenà riservato all’abbazia benedettina dei SS. Mariano e Giacomo di Nocella. Il pontefice trasferì tutti i privilegi al nuovo complesso monastico di Campli ceduto ai Celestini. L’ingresso presenta un architrave piano sorretto da mensole. Le mura costruite con pietrame non lavorato e laterizi legati da malta. Al pianterreno resti delle arcate a tutto sesto del chiostro con volte a crociera a sesto acuto. Al piano superiore le celle dei monaci. Il refettorio custodisce un notevole ciclo di affreschi attribuiti a Giacomo da Campli e ad altri due pittori. Gli affreschi (XV-XVI sec.) ricoprono il soffitto con una volta a vela sostenuta da pennacchi. Sulle pareti: “Santi Martiri”, “Beati”, “Scene della Vita di S. Onofrio”, “Scene della Vita di S. Benedetto”, un’ “Annunciazione”, un’ “Ultima Cena”, “S. Scolastica” e “S. Michele Arcangelo”. All’ingresso un paesaggio abruzzese con una città forse Campli. Sotto l’affresco della “SS. Trinità” il monogramma “FSC” (“FRATRES SANCTI COELESTINI”). Il convento ospiterà il futuro Museo d’Arte Sacra.
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