Nel 1600 Giovanni Farina donò ai Carmelitani la propria abitazione sita sul luogo delle case dei Ricci, trasformata in seguito in convento, dove i frati si stabilirono nel 1605.
L’edificio, in muratura con pietre non lavorate e poca malta, presenta sulla facciata un portale ad arco ribassato con cornici modanate e voluta; accanto l’ingresso è murata una maiolica seicentesca raffigurante la “Madonna del Carmine ed Anime Purganti”.
L’ex convento ospita un chiostro con loggiato ad archi a tutto sesto e volte a crociera. L’annessa Chiesa parrocchiale dei SS. Mariano e Giacomo era cappella dei frati. L’ultimo abate dell’antica Collegiata (non più esistente) vi trasferì il culto perché fatiscente e chiusa dalla soppressione francese dell’Ordine.
Il piccolo edificio mostra una facciata rettangolare rialzata e campanile a vela con unica campana; le pareti a destra presentano un rafforzamento a scarpa. Nella lunetta sovrastante il portale sono raffigurati in bassorilievo i santi martiri titolari patroni di Nocella, tra S. Pancrazio protettore di Campli; al di sopra un oculo.
L’interno, a navata unica, colpisce per il bel soffitto ligneo barocco, con vedute prospettiche, architetture e tondi con santi carmelitani. Al centro la “Madonna che consegna lo scapolare a S. Alberto di Gerusalemme” (o S. Simone Stock).
Dietro l’altare maggiore si nota una modesta tela rappresentante la “Madonna del Carmine con Santi carmelitani ed Anime Purganti”; in un angolo in basso il committente forse Giovanni Farina. Su due mensole laterali statue lignee della Madonna del Carmine e S. Gabriele dell’Addolorata, patrono d’Abruzzo.
La chiesa custodisce anche un busto fittile di scuola nocellese (S. Antonio Abate); sotto un altare laterale, un reliquiario a braccio (1778) ed un busto di S. Mariano, in lamina d’argento e dorature. Dal 1604 al 1716 è documentata la presenza della Confraternita del Rosario. La parrocchiale possedeva 11 cappelle di patronato laicale.
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