Nicola Palma scrive che la chiesa di S. Maria ad Pastignanum era curazia (gestita da un curato).
Su un muro esterno, ormai cadente ed abbandonato, si osserva una pietra quadrangolare con una croce incisa; nei bracci della stessa una stella a sei raggi e due gigli araldici.
Restano l’altare maggiore di pietra in disfacimento, parte del pavimento, le mura perimetrali ed il campanile a vela. Nelle tre nicchie visibili dietro l’altare erano custodite le statue della Madonna, S. Antonio da Padova e S. Vincenzo Ferreri, trasferite poi nella parrocchiale di S. Pietro in Pensilis a Pagannoni Inferiore.
All’interno esisteva anche una cappella dedicata alla Madonna del Rosario. Il tempio era patronato dei Melatino ed tenuta al pagamento del cattedratico di Pasqua al vescovo di Teramo e la quartadecima in grano. Faceva parte delle pertinenze della Collegiata dei SS. Mariano e Giacomo di Nocella, quartiere di Campli.
Al momento non accessibile.
Fonti fotografiche: Paesi teramani